Molto spesso quando si compra un prodotto, specie di elevato livello tecnologico, la differenza la fanno i dettagli. Quando poi si parla di una autoradio che, nei fatti, rappresenta una delle principali prove di come la evoluzione tecnologica si sia adattata alla praticità e al miglioramento delle performances nel tempo, allora i dettagli diventano ancora più importanti.
Uno di questi fa riferimento alla potenza. Ma di cosa parliamo esattamente? Andiamo a fare un excursus in questo senso.
Concetti legati alla potenza della autoradio e potenza RMS
Quando parliamo della potenza bisogna capire, in termini di funzionamento della autoradio che la vera potenza di qualsiasi tipo di dispositivo audio da collocare in auto è sempre legata sia alla pratica che anche alla comprensione di alcune terminologie magari per noi un pò astruse.
Andiamo ad scoprirle:
Potenza RMS: si tratta di una espressione di potenza valutata in watt, ed è di fatto la più indispensabile da tenere in considerazione. A che serve? In poche chiacchiere, misura la potenza costante che lo speaker è in grado di reggere senza andare in sofferenza e poi nel caso subire dei danni.
Nel caso in cui si voglia di acquistare un amplificatore da aggiungere all’impianto audio pre installato nella propria autoradio, è davvero importante ricordare che la scelta di uno deve essere orientata tra modelli capaci di dare come minimo un valore superiore al 75% (massimo 150%) in base alla potenza RMS degli altoparlanti integrati;
Potenza di picco: si sta in questo caso parlando di un elemento misurato in modi diversi in base a chi lo produce. In pratica va a indicare la potenza massima che quel tipo di altoparlante è nelle facoltà di reggere per un attimo, un istante. Insomma, nel picco per definizione.
Potenza massima: questo elemento non è in realtà legato alla potenza dello speaker, in quanto esso nella specifica tecnica serve ad indicare l’energia totale che questo amplificatore va a produrre e dunque che consuma. Anche in questo settore, però, il risultato può essere molto confuso, poichè sul fronte generale, di fatto il consumo energetico è maggiore in base alla potenza degli altoparlanti.
Compatibilità degli impianti e gli Ohm
Non tutto si basa sulla analisi della potenza del sistema di impianto che si opta e si va poi a montare. Oltre infatti alla potenza e il numero di canali disponibili, ci sono ben anche altri importanti fattori base da considerare per stabilire la compatibilità tra un amplificatore e altri elementi di un impianto audio e dunque per valutare la potenza. Uno dei più importanti in assoluto fa relazione alla impedenza, da cui può derivare non già solo il funzionamento corretto e consigliato, ma anche l’integrità stessa del nostro impianto.
In questo senso, parliamo di Ohm. Ma gli Ohm, cosa significano e perché sono importanti?
Gli Ohm (questo è il simbolo: Ω) sono, di fatto la unità di misura dell’impedenza, un valore che indica la resistenza che l’amplificatore gioca sul suono. Minore è l’impedenza, e più altra dunque va ad essere il segnale audio che può dunque viaggiare fino agli speaker. Sebbene poi la impedenza possa apparire un dato secondario, in verità essa ha un ruolo chiave e finisce per essere un elemento fondamentale nel far capire il corretto funzionamento di un impianto audio.
Infatti se l’amplificatore è troppo potente, gli altoparlanti rischiano di essere danneggiati in modo più che definitivo. Per altro, poi però, se l’amplificatore non è potente a sufficienza, rischia di surriscaldarsi e, sul piano generale di bruciare in parte il nostro impianto.
È importante ricordare questo rischio specie se si sceglie un amplificatore di fascia economica, dal momento che spesso questi non hanno un sistema di sicurezza che li disattivi in modo automatico.
Potenza dell’amplificatore: la sua importanza
Alla luce di tutto quello che abbiamo detto fino ad ora, preme fare delle ulteriori precisazioni. Ovvero, se il numero di canali di un amplificatore influisce nella ampiezza e anche nella variabile del proprio impianto audio, la potenza che questo è di fatto in grado di ottenere va poi ad influenzare in modo netto sulla qualità dell’impianto medesimo.
Molto spesso si commette un ingenuo errore di fondo, vale a dire quello, nello specifico di comprare un amplificatore prima di aver scelto gli speaker, il che si finisce per trasformare in un problema struttura. Perchè? Molto semplice. Perchè in effetti si potrebbe finire, con estrema probabilità e molta frequenza nei vari casi, per avere a disposizione di fatto un sistema troppo poco potente in relazione alle nostre effettive necessità.
In qualche caso, o in più di qualche caso, anzi, diventa poi per di più anche quasi obbligatorio andare ad acquistare un secondo amplificatore che sia da usare in modo esclusivo per supportare un buon sub woofer, il che diventa un problema sia economico che di spazio e strutturale, oltre che tecnico. Questo perchè, come abbiamo già chiarito in precedenza, esso ha la necessità di usare e consumare una maggiore quantità di energia, specie poi se vi va a compararlo ad altoparlanti per frequenze medio-alte.
È pertanto sempre importante ricordare di seguire un piccolo ma importante consiglio, vale a dire tenere l’amplificatore come ultimo acquisto nella propria lista, in modo tale dunque da essere sicuri di fare una scelta corretta e più funzionale.